martedì 29 ottobre 2013

GNOCCHI RIPIENI DI CIME DI RAPA CON BOTTARGA E MANDORLE

Con l'arrivo di questa primavera tardiva, mi pare quasi un'assurdità acquistare cavoli, la tentazione è quella di rifornirmi di peperoni e melanzane, che magari l'inverno ci durerà poi fino a marzo e di verze avremo sicuramente il tempo di stancarcene... questo non vale per le cime di rapa, mi ricordano tanto le mie vacanze in Puglia e quando le preparo il pensiero vola ad Alberobello, Cisternino e a Mola di Bari dove due blogger mi accolsero festosamente.
Le cime di rapa a Bologna ora le vendono praticamente pronte per la pentola, forse perchè la nebbia ci rende pigri e il pensiero di doverle pulire ci fa optare per un veloce broccolo? Non saprei, di certo la comodità la paghiamo...


Ingredienti per 9 gnocchi:

450 g di patate vecchie
150 g di farina
170 g di cime di rapa già pulite
1/2 uovo
2 filetti di acciuga sott'olio
8 mandorle pelate
Bottarga di muggine
1 spicchio d'aglio
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe

Lessate le patate, pelatele, poi schiacciatele e una volta raffreddate unite la farina, metà uovo e un pizzico di sale.
Lessate in acqua bollente salata le cime di rapa per 7 minuti, scolatele e ripassatele in padella in un filo d'olio profumato con uno spicchio d'aglio e i filetti di acciuga spezzettati, togliete l'aglio e tritatele a coltello.
Tagliate a filetti grossolani le mandorle e fatele tostare in una padella antiaderente.
Dividete l'impasto degli gnocchi in 9 parti, vi verranno del peso di circa 60 g l'uno, appiattitele sul palmo della mano, adagiatevi sopra un cucchiaino raso di cime di rapa tritate, formate una sfera e tornate ad appiattire.
Lessate gli gnocchi in abbondante acqua salata, scolateli con la schiumarola quando verranno a galla, serviteli con un filo d'olio, le mandorle tostate e la bottarga a scaglie.

Con questa ricetta partecipo al contest "Ti cucino così... le verdure" di Lucy:

giovedì 24 ottobre 2013

FAGOTTINI DI FRITTATA RIPIENI DI VERDURE E STELVIO

Una bella ricettina vegetariana ma estremamente ricca, tanto che Cucina Italiana l'ha inserita tra i secondi piatti, infatti per sicurezza di fagottini ne ho preparati tre per due persone, ma ne sarebbe bastato uno a testa.
Se come me, preparate tutti gli ingredienti prima di iniziare a cucinare, vi ritroverete con un avanzo di ripieno e qui vi vengo in aiuto io, meglio eliminare un po' di formaggio Stelvio (che ho utilizzato sostituendolo alla fontina), il piatto sarà più leggero e la verdura si percepirà meglio.


Ingredienti per 3 fagottini:

250 g di funghi champignon
100 g di formaggio Stelvio
70 g di verza già pulita dalla costola centrale
40 g di panna fresca
35 g di carota
4 uova medie
Grana grattugiato
Olio extravergine di oliva
Sale

Battete le uova con la panna fresca e un pizzico di sale. Cuocetele in una padella antiaderente di 18 cm di diametro con un filo di olio caldo per circa 1 minuto per lato per ottenere 3 frittatine sottili.
Pulite e lavate i funghi, poi tagliateli a lamelle. Tagliate la carota in brunoise e la verza a listarelle sottili.
Scaldare una padella, unite 2 cucchiai di olio, poi i funghi e un pizzico di sale, cuoceteli per 4-5 minuti finché non si sarà asciugata l'acqua che rilasciano. Aggiungete la carota e la verza, cuocete per 10 minuti e lasciate raffreddare, mescolatele poi al formaggio tagliato a filetti.
Disponete il ripieno al centro delle frittatine e chiudetele a fagottino, appoggiandole con la chiusura verso il basso su una teglia coperta con carta da forno.
Cospargete con grana grattugiato e infornatele a 180° per 5 minuti a forno ventilato (oppure sotto il grill). Servitele subito.

Con questa ricetta partecipo alla "Rubrica improvvisata" del mese di Ottobre dedicata ai fagottini del blog "La mia cucina improvvisata" di Martina:

domenica 20 ottobre 2013

GRAMIGNA ALL'UOVO CON SALSICCIA E PORCINI


E con gioia annuncio di essere nuovamente il blog ospite di questa bellissima rubrica!!! Ma quanto mi piace spaziare nelle ricette di altre regioni, curiosa dei sapori così vicini ma che non conosco come vorrei. 
La proposta di questo mese sono i piatti autunnali, per la mia regione ho pensato di proporre la classica gramigna all'uovo, è un piatto che ogni bolognese ha amato almeno fino all'adolescenza, tipico delle osterie, solitamente servito con un sugo rosso, negli anni '80 purtroppo pasticciato con la panna... ma comunque la base è quella, nelle nostre montagne nel periodo autunnale veniva spesso arricchito con i porcini, ho netti ricordi di questo quando ero bambina. Nel sugo non ho aggiunto la conserva di pomodoro, i porcini li voglio sentire nettamente, via anche il grana che purtroppo fino a qualche tempo fa veniva abbondantemente utilizzato sui funghi (ma qui i nostri genitori lo mettevano sopra a qualsiasi primo piatto), con gli anni ho scoperto che preferisco sui porcini il timo rispetto al prezzemolo, ma 30 anni fa non ci si pensava neanche.
Buon appetito!


Ingredienti per 2 serie porzioni:

180 g di gramigna bianca e verde all'uovo
200 g di salsiccia
230 g di porcini freschi
Qualche foglia di prezzemolo
1 spicchio di aglio
1 pezzetto di cipolla
Vino bianco secco
Olio extravergine di oliva
Sale

Sgranate la salsiccia e fatela colorire a fiamma sostenuta in una padella antiaderente senza condimenti, dopo qualche minuto, elimate il grasso che si sarà sciolto e sfumate con il vino bianco, spegnete quando sarà evaporato.
In un'altra padella, fate cuocere il pezzetto di cipolla ben tritata in un filo d'olio e aggiungete poi la salsiccia.
Fate saltare i porcini affettati in un cucchiaio di olio profumato con uno spicchio d'aglio, salate e cuocete a fuoco alto per pochi minuti, unite i funghi alla salsiccia.
Cuocete in abbondante acqua salata la gramigna, quando sarà pronta, unitela al sugo, terminate con qualche foglia di prezzemolo tritato e servite subito.


Queste le proposte autunnali degli altri blog:

Valle D'Aosta- Fonduta valdostana - http://cinziaaifornelli.blogspot.it 
Piemonte - Ajà http://lacasadi-artu.blogspot.it/ 
Lombardia - Pàn de Süca http://ledeliziedellamiacucina.blogspot.it/ 
Trentino Alto Adige -pappardelle al tartufo del Monte Baldo http://afiammadolce.blogspot.it/ 
Veneto - http://ely-tenerezze.blogspot.it/ 
Friuli Venezia Giulia - Strucolo de pomi - http://nuvoledifarina.blogspot.it 
Emilia Romagna - La minestra di castagne - http://zibaldoneculinario.blogspot.it/ 
Liguria - stoccafisso in buridda http://arbanelladibasilico.blogspot.it/ 
Toscana - Filetto all'uva http://www.nonsolopiccante.it/ 
Umbria -Zuppa di Farro e castagne http://amichecucina.blogspot.it 
Marche - http://lacreativitaeisuoicolori.blogspot.it 
Abruzzo -Pizz d' grangignie e cill- http://blog.giallozafferano.it/incucinadaeva/ 
Molise - La cotognata http://lacucinadimamma-loredana.blogspot.it/ 
Lazio - Lenticchie con le salsicce - http://elly-chezentity.blogspot.it 
Campania - Funghi di pioppo al pomodoro - http://www.isaporidelmediterraneo.it/ 
Puglia - C'cozz patàn e fàv http://breakfastdadonaflor.blogspot.it 
Basilicata - Cavatelli con la cicerchia “rascatielli ca cicercula” http://blog.giallozafferano.it/sognandoincucina 
Calabria - Chiodini e rositi fritti in pastella http://blog.giallozafferano.it/iocucinocosi 
Sicilia - Frascatela - cavolfiori stufati con pancetta http://blog.giallozafferano.it/cucinachetipassaoriginal/ 
Sardegna - Ciambelline sarde con marmellata http://blog.giallozafferano.it/vickyart  

giovedì 17 ottobre 2013

LE MITICHE SCALOPPINE GORGONZOLA E BARBABIETOLA DI VALENTINA

Finalmente grazie a Clara di "Diario di una creamamma" e di Silvia di "Mammabook" potremo vantarci di copiare sbattendo pure la notizia in prima pagina... nuova rubrica mensile che produrrà una raccolta di ricette provate e riprovate, dai blog che hanno cucinato il piatto per la prima volta e da altri blog che gli daranno nuovo lustro riproponendolo... e questa volta il banner ce l'ha pure il copiato...
Chi mi segue già da un po', è a conoscenza del mio costante provare ricette di altri blog, ora posso scatenarmi, una volta al mese ve ne becchere una, parto con queste deliziose scaloppine di Valentina de "La cucina che Vale". 
Per un acquisto compulsivo, mi sono ritrovata delle barbabietole già cotte in frigorifero, mi piacciono realmente poco, ma sono del mio colore preferito, mica riesco sempre ad ignorarle, in questa ricetta però si confondono molto bene e sono riuscita ad apprezzarle.
Piccola precisazione, io avevo appunto barbabietole già cotte, quindi le ho solo scaldate e insaporite in padella con un filo d'olio. 
Sorpresa deliziosa è stata come la crema di gorgonzola si sia ben attaccata alle fettine di carne nel momento che le ho ripassate in padella.... si sente nettamente ma non si vede... 
Grazie Vale per questa bella ricetta!!!


Ingredienti per 2 persone:

6 fettine di lonza di maiale battute
2 cucchiai di gorgonzola dolce
2 piccole barbabietole
Olio
Burro
Vino bianco secco
Farina
Sale

Tagliate a dadini le barbabietole e fatela saltare in padella con un filo d'olio, salatele.
Fate sciogliere un pezzetto di burro in una padella, infarinate le scaloppine e mettetele a rosolare a fuoco vivace da entrambi i lati, salatele a fine cottura, toglietele dalla padella e tenetele da parte.
Deglassate la salsa unendo una spruzzata abbondante di vino bianco, lasciatelo evaporare ed aggiungete due cucchiai di gorgonzola, fate sciogliere e aggiungete un pezzetto di burro, ruotate la padella  per emulsionare bene la salsa.
Rimettete le scaloppine in padella e insaporite insieme alla barbabietola.
Servite subito.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta "Ruba la ricetta" dei blog "Mammabook" di Silvia e "Diario di una creamamma" di Clara:



domenica 13 ottobre 2013

QUICHE AL SALMONE E CAVOLETTI DI BRUXELLES

Eccomi di nuovo.... ma quanti appuntamenti con "The recipe-tionist" ho saltato? E questa volta mi sono organizzata subito, appena Flavia ha annunciato che la vincitrice era Cristiana e il suo blog "Beauf à la mode", mi sono immediatamente buttata alla ricerca della ricetta da poter rifare. 
La scelta di quale piatto preparare è stata semplice, volevo già coccolarmi con una quiche, l'acqua era già in frigorifero e mi è bastato acquistare il salmone, i broccoli non li avevo, ma sono stati degnamente sostituiti dai cavoletti di Bruxelles. Vi avverto però, non date per scontato che lo stampo per crostata vostro sia della stessa lunghezza di quello di Cristiana... ho tentato il possibile per farci stare tutto il ripieno, ho faticato e qualche pezzetto di salmone proprio si è rifiutato di entrarci, il rischio era l'inondazione del forno in fase di cottura...



Ingredienti per la pasta brisée:

200 g di farina 0
100 g di burro morbido
60 g di acqua fredda (o quanta ve ne servirà, a me qualche goccia in più)
1 pizzico di sale

Ingredienti per il ripieno:

250 g di salmone fresco
150 g di cavoletti di Bruxelles già mondati dalle foglie esterne
3 uova
1 scalogno
30 g di burro
200 cc di panna fresca


Disporre la farina a fontana e al centro mettere il burro tagliato a pezzetti, il sale e con l'acqua impastare velocemente fino a formare un impasto morbido. Lasciare riposare in frigorifero per 30 minuti.
Scaldare il forno a 180°.
Incidere la base dei cavoletti e cuocerli in acqua bollente salata per 10 minuti tagliandoli poi in due parti.
Tritare lo scalogno.
Sciacquare il salmone sotto acqua fredda e asciugarlo con carta assorbente. Tagliarlo a cubetti. 
Scaldare il burro in una pentola ed aggiungervi lo scalogno tritato, aggiungere il salmone e far cuocere 2-3 minuti, salare.
Nel frattempo sbattere le uova con la panna fresca, salare e pepare.
Imburrare bene una teglia e stendervi la pasta. Disporvi il salmone e i cavoletti.
Aggiungere la panna sbattuta con le uova.
Cuocere per 30 minuti aprendo la funzione ventilato negli ultimi tre minuti.



Con questa ricetta partecipo al contest "The recipe-tionist" di Ottobre del blog "Cuocicucidici" di Flavia:



mercoledì 9 ottobre 2013

SPEZZATINO DI CONIGLIO CON OLIVE TAGGIASCHE E RADICCHIO VARIEGATO DI CASTELFRANCO

Ormai la cucina è tutta contaminazione, chi non ha mai tentato accostamenti stravaganti? Ma se a mia nonna aveste proposto tagliatelle condite diversamente dal tradizionale ragù bolognese, avreste rischiato di farvi internare in un istituto psichiatrico, già sarebbe stato audace un prosciutto e piselli in primavera, sì ai funghi in autunno, ma giusto perchè si viveva in zona di porcini.
Fino a circa 30 anni fa, certi prodotti neanche arrivavano alle nostre tavole, non c'era offerta, se volevi le olive taggiasche, dovevi organizzare un giretto in Liguria e il radicchio variegato di Castelfranco è rimasto a Bologna un sogno fino a pochi anni fa. Io sono stata fortunata, grazie al lavoro di mio padre, sempre a spasso tra una regione e l'altra, ho avuto la possibilità di apprezzare già da bambina certe prelibatezze che mi hanno resa un'adulta con il desiderio di assaggiare di tutto.
E a proposito di olive taggiasche... per il contest di Vaty, ho pensato ad una semplicazione del coniglio alla ligure (qui disossato e privato dei pinoli) ma con l'aggiunta del sopracitato radicchio... un ottimo secondo, me lo dico da sola... forse sarebbe piaciuto anche ai miei avi...


Ingredienti per 2 persone:

1/2 coniglio disossato
2 cucchiai di olive taggiasche denocciolate
6 grandi foglie di radicchio variegato di Castelfranco
1 rametto di rosmarino
2 spicchi d'aglio
Vino bianco secco
Olio extravergine di oliva
Brodo vegetale
Sale e pepe

Tagliate a bocconcini il coniglio.
Scaldate 4 cucchiai di olio extravergine profumandolo con gli spicchi d'aglio e il rametto di rosmarino, unite il coniglio, cuocete per qualche minuto a fiamma alta, sfumate con il vino, lasciate evaporare e aggiungete le olive, abbassate la fiamma al minino, coprite e proseguite la cottura per 50 minuti. 
Se la carne tendesse ad asciugarsi, bagnate di tanto in tanto con del brodo vegetale.
Tagliate a listarelle il radicchio e unitelo al coniglio negli ultimi 3 minuti di cottura, regolate di sale e pepe e servite caldo.

Con questa ricetta partecipo al contest "Contaminazioni" del blog "A thai Pianist" di Vaty:


domenica 6 ottobre 2013

RISOTTO CON FINFERLI E SPECK

Non abbattiamoci per questa pioggia, almeno avremo un autunno pieno di funghi e tartufi, vi ricordate il 2012? Porcini rinsecchiti e tartufi importati, una tristezza...
E visto che l'anno passato non sono riuscita a togliermi la voglia delle delizie di questo periodo, appena al mercato ho visto i primi finferli ne ho fatto il pieno, è il mio fungo preferito e qui l'ho utilizzato in grande quantità in un piatto semplicissimo, unito allo speck che ho acquistato in Alto Adige, è a mio avviso il modo migliore per gustarselo.


Ingredienti per 2 persone:

180 g di riso carnaroli
300 g di finferli (ripeto, ho esagerato, ne basterebbero 200)
2 fette spesse di speck
Vino bianco secco
Qualche filo di erba cipollina
Brodo vegetale
Burro
Olio
Sale

Pulite molto bene i finferli con un foglio di carta cucina umido, tagliate i più grandi a fettine.
Tostate il riso in due cucchiai di olio d'oliva e un pezzetto di burro, aggiungete i funghi tagliati a bagnate con il vino, lasciatelo evaporare e poi aggiungete 1 mestolo di brodo bollente. Proseguite la cottura a fuoco basso per 15 minuti, aggiungendo poco brodo alla volta solo quando il precedente sarà già stato assorbito.
Nel frattempo, tagliate a listarelle lo speck e unitelo nell'ultimo minuto di cottura del riso.
Chiudete il fuoco, mantecate con una noce di burro, coprite e lasciate riposare un minuto.
Profumate con qualche filo di erba cipollina e servite.

Con questa ricetta partecipo al contest "Sapori d'autunno" del blog "Beatitudini in cucina" di Beatrice:


giovedì 3 ottobre 2013

SPAETZLE AGLI SPINACI DI YRMA PER L'ITALIA NEL PIATTO

Non potevo saltare questo appuntamento con "L'Italia nel piatto" dedicato alla pasta fresca, la mia passione da sempre. Avrei voluto preparare tutti i piatti presentati in questa uscita, ma il tempo e qualche ingrediente che al momento non posso utilizzare in casa mi ha fatto decidere per gli spaetzle, da sempre, insieme ai canederli, piatto simbolo delle vacanze in montagna e grazie a Yrma e al suo blog "A fiamma dolce" ho avuto il piacere di rispolverare l'attrezzino per farli che da tanto era a riposo.


Ingredienti per 4 persone:

500 g. di spinaci
250 g. di farina
2 bicchieri di latte
2 uova
30 g. di burro di montagna (per me di alta collina modenese)
1 dl di vino bianco
Grana grattugiato trentino (Beh... ammetto... il grana era molto emiliano...)
Sale e pepe

Lessate in acqua salata gli spinaci, strizzateli e passateli al setaccio.
Preparate una pastella di media consistenza con il latte, la farina, le uova ed il sale, aggiungete gli spinaci.
Servendosi dell'apposito colino, passate la pastella nell'acqua bollente. Appena gli gnocchetti verranno a galla, toglieteli dall'acqua con una schiumarola e passateli in un recipiente pieno di acqua fredda. Soffriggete del burro, sfumate con vino bianco, lasciare evaporare un poco, portate nuovamente ad ebollizione, salare, pepate ed unite il grana.
Passate gli spaetzle in questo composto e servirli in una terrina ben calda.

Con questa ricetta partecipo al giochino della rubrica "L'Italia nel piatto":